L’obesità incide profondamente sullo stato di salute poiché si accompagna a importanti malattie quali il diabete mellito di tipo 2, l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e altre condizioni morbose che, in varia misura, peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata. Sovrappeso e obesità sono, inoltre, tra i principali fattori di rischio oncologico. I tipi di cancro resi più probabili da fattori quali l'obesità e il sovrappeso sono quelli dell'intestino (colon e retto), del rene, dell'esofago, del pancreas e
della cistifellea, e per le donne si aggiungono il cancro del seno (nelle donne in post-menopausa), dell’endometrio e dell'ovaio.
La diffusione dell’obesità è aumentata nel tempo, raggiungendo dimensioni epidemiche, e costituisce ormai uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale, con una preoccupante espansione nell’età infantile che può provocare una precoce insorgenza di patologie croniche non
trasmissibili. Inoltre, i bambini in sovrappeso o obesi hanno maggiori probabilità di diventare adulti obesi, rispetto a quelli di peso normale.
È necessario contrastare il sovrappeso e l’obesità anche nell’anziano, non solo per ridurre il rischio cardio-metabolico, ma soprattutto per ridurre la disabilità ad essi correlata.
L’obesità è la risultante dell’interazione tra componenti comportamentali, sociali ed endocrinometaboliche, alcune geneticamente determinate, altre riconducibili a fattori ambientali, e ha dei costi per la società. Dall’analisi dei costi economici, sociali e sanitari legati all’eccesso ponderale della popolazionedi 52 Paesi (area dell’OCSE, Unione europea a 28 e Paesi del G20) emerge che gli Stati spendono, mediamente, l’8,4% del bilancio del sistema sanitario per curare le malattie legate all’eccesso di peso e
che, in media, questo fattore è responsabile del 71% di tutti i costi delle cure per il diabete, del 23% dei costi delle cure per le malattie cardiovascolari e del 9% dei costi delle cure per i tumori. In Italia, il sovrappeso rappresenta il 9% della spesa sanitaria e riduce il PIL del 2,8%.
Nella UE a 28 Paesi, inoltre, le donne e gli uomini che rientrano nella fascia di reddito più bassa hanno rispettivamente il 90% e il 50% di probabilità in più di essere obesi rispetto alle persone che percepiscono redditi più alti, accrescendo le diseguaglianze di salute. Le stesse differenze di prevalenza di obesità per stato socio-economico si osservano nei bambini e adolescenti in diversi paesi europei.
L’impatto dell’obesità e delle sue conseguenze richiede interventi urgenti ed incisivi per contrastarne la diffusione. Sono necessarie politiche intersettoriali che tengano conto di tutti i determinanti socioculturali, ambientali, relazionali ed emotivi che influenzano le abitudini alimentari e lo stile di vita, con l’obiettivo di creare le condizioni per favorire scelte alimentari nutrizionalmente corrette, nonché di promuovere uno stile di vita attivo. In questa ottica è molto importante agire fin dal periodo preconcezionale e in gravidanza per contrastare sovrappeso e obesità nell’infanzia e nell’adolescenza e ridurne la prevalenza in età adulta.
Fonte: MINISTERO DELLA SALUTE
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